Tuesday, April 22, 2008

Nvidia 8800 GT per Mac Pro pre 2008

Come forse saprete le ATI X1900 XT per Mac Pro sono buggate (tutte). Si tratta quindi di schede ad orologeria, in particolare con Leopard che le fa lavorare di più. Tutto dipende da quanto le sfruttate, ma c'è gente che le ha bruciate in pochi mesi. Molto dipende anche dalla manutenzione, ogni tanto, aprire il case e togliere la polvere dalle alette di dissipazione non sarebbe male. Ciò nonostante le ATI X1900 XT, hanno grossissimi problemi di raffreddamento.

Nel mio caso, quindi, che sono uno sfortunato possessore di una di queste schede, la possibilità di sostituirla con una scheda migliore diventa molto importante.
Sostituirla con una Nvidia 7300 GS avrebbe significato avere una scheda meno performante, e la Quadro FX costa, da sola, oltre 1000 €.
L'arrivo delle Nvidia 8800 GT per i Mac Pro 2008, sembrava una speranza, se non che la prima versione del kit di aggiornamento, disponibile su Apple Store, non era compatibile con gli slot PCIe 1.0 ma solo con quelli PCIe 2.0, presenti solo sui nuovi Mac Pro del 2008.

Fortunatamente Nvidia ha risolto il problema, come promesso, ed ora la Nvidia 8800 GT è disponibile in due versioni.

Ecco finalmente il Kit di aggiornamento grafico NVIDIA GeForce 8800 GT per Mac Pro di prima generazione ad un prezzo tra l'altro assai contenuto. La ATI X1900 XT costa quasi il doppio.

Quella basta su PCIe 2.0, per i Mac Pro 2008, invece, è presente a questo indirizzo: Kit di aggiornamento grafico NVIDIA GeForce 8800 GT per Mac Pro (inizio 2008).

Ho le travegole? Spero di no! :-)

Saturday, April 19, 2008

Mac Community, non più la stessa

Era ovvio che sarebbe successo prima o poi. È il rovescio della medaglia del successo che (fortunatamente) i computer Macintosh, e non solo, stanno risquotendo in questi ultimi anni.

Il bacino utenze si sta allargando, e come inevitabile molti nuovi utenti erano prima utenti Windows (rarissimamente Linux). Essi si portano dietro un bagaglio diverso e sfortunatamente hanno una scarsissima capacità di adattamento. Piuttosto tendono a cercare di trovare applicazioni e strumenti simili a quelli che usavano su Windows in modo da adattare il Mac alle loro vecchie abitudini.

Per uno degli ultimi della vecchia guardia, come me, uno di quelli che "think different", a volte è frustrante sentir parlare di MS Office o di formato DOC.

L'utente Windows, in pratica, non accetta il cambiamento. L'utente Windows cerca di invadere la comunità Mac con le cose che si è portato dietro.

Accetto questa cosa abbastanza di buon grado, ma che tristezza a volte parlare e non sentirsi più capito.

Tuesday, April 08, 2008

Ma come è andata a finire col Diritto d'autore?

In un articolo precedente (Diritto d'autore: l'inizio della fine.) ho scritto riguardo all'assurda corrente di pensiero che si sta sviluppando attorno al problema del Diritto d'autore e al tentativo di introdurre le "innovazioni" in materia di Diritto d'autore che alcuni vorrebbero portare dentro alla legge italiana.

Prima di tutto dobbiamo capire chi sono costoro.
Tutto gira attorno ad alcune parole chiave: Open Source, Pear to Pear (P2P), diritto allo studio e fair use.

Per Open Source si intende l'atto di pubblicare i sorgenti di un software, in modo che tutti possano analizzarli, copiarli, ridistribuirli e eventualmente apporre delle modifiche personalizzate.

Il P2P è un protocollo informatico di scambio dati attraverso la rete, che solitamente si svolge fra in modo diretto fra due computers senza l'uso di un server che faccia da intermediario. Negli ultimi dieci anni questa tecnologia è stata sfruttata, suo malgrado, da moltissimi allo scopo di scambiare musica, film, video giochi e programmi eludendo i controlli ma, soprattutto, evitando di pagare per acquistarli.

Il diritto allo studio, è un dirito riconosciuto secondo il quale ognuno dovrebbe avere assicurata l'istruzione (magari!!!).

Infine il fair use si associa alla definizione precedente. È il termine coniato nei paesi anglofoni per identificare la norma (secondo me, più che giusta) che consente l'uso a titolo gratuito di materiale protetto da diritto d'autore se per scopo didattico e senza scopo di lucro.

Ma tutto ciò è ben lontano da ciò che avrebbero voluto fare i rappresentanti di Frontiere Digitali e forse altri membri del Comitato Consultivo Permante per il Diritto d’autore insediatosi il 25 ottobre 2007 presieduto da Alberto Maria Gambino. Come ho già avuto modo di sottolineare nel mio precedente articolo costoro intendevano proporre ciò che potete trovare sulle pagine del sito http://commissionedirittoautore.info/wiki/. Molte di queste proposte si possono ritrovare, simili, nel sito stesso di Frontiere Digitali.
Inoltre con il sito http://commissionedirittoautore.info/wiki/ era partita un iniziativa che avrebbe dovuto consentire a tutti gli italiani di intervenire, inviando le loro proposte.
Purtoppo però l'intervallo di tempo a disposizione dei cittadini (dal lancio dell'iniziativa, allo scadere dei termini per portare le proposte dei cittadini di fronte alla commissione) è stato all'incirca di 6 giorni effettivi e l'iniziativa è stata promossa con scarsissima eco.
Davvero una strana situazione, se l'intento era veramente quello di coinvolgere l'intero popolo italiano. Non trovate? Guarda caso adesso che siamo in campagna elettorale continuo a vedere in TV i soliti spot che spiegano come votare.

Fortunatamente, tutte quelle proposte non sono arrivate da nessuna parte. Ma, allora, si chiedono giustamente in questo articolo La Siae ipoteca il diritto d'autore sul web:

[...] c'è da chiedersi per cosa ha lavorato la commissione presieduta dal Prof. Gambino - che presiede il Comitato consultivo permanente sul diritto d'autore - insediata dal Min. Rutelli.

E già. Si potrebbe anche osservare come vengono spesi bene i soldi dei contribuenti. Perché, insomma, non crederete mica che una commissione si metta su a costo zero, vero?

Ma, quidi? Come si è conclusa la vicenda? Cos'è cambiato nella legge italiana?

Il 21 dicembre 2007 è stato approvato il Disegno di legge S1861. Nonostante la gran parte dei media (es: Quel comma della legge italiana
che "libera" gli mp3 su internet
, Modifica alla legge sul diritto d'autore: limitante o troppo permissiva?, Roma s'inventa le immagini degradate) siano concentrati a criticare la modifica seguente:

1. Dopo il comma 1 dell’articolo 70 della legge 22 aprile 1941, n. 633, e successive modificazioni, è inserito il seguente:

«1-bis. È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentiti il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro dell’università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all’uso didattico o scientifico di cui al presente comma».


A mio avviso, la modifica veramente preoccupante è un'altra:

1. La Società italiana degli autori ed editori (SIAE) è ente pubblico economico a base associativa e svolge le funzioni indicate nella legge 22 aprile 1941, n. 633, e successive modificazioni. La SIAE esercita le altre funzioni ad essa attribuite dalla legge e può effettuare, altresì, la gestione di servizi di accertamento e riscossione di imposte, contributi e diritti, anche in regime di convenzione con pubbliche amministrazioni, regioni, enti locali e altri enti pubblici o privati. La SIAE, di intesa con il Ministero per i beni e le attività culturali, promuove studi e iniziative volti ad incentivare la creatività di giovani autori italiani e ad agevolare la fruizione pubblica a fini didattici ed educativi delle opere dell’ingegno diffuse attraverso reti telematiche.

che, secondo la mia interpretazione, legittima più che mai (purtroppo) l'attività della SIAE, a volte già in diretta concorrenza con gli autori stessi (Esclusiva180_iCommonsItaly.pdf) nel testo precedente.

Sembra, però, che l'attenzione dei cittadini Italiani, tutt'altro che preoccupati per il destino di noi autori, sia rivolta piuttosto a ottenere una sorta di condono per cui possano finalmente scambiarsi in formato digitale (tramite internet per lo più) qualsiasi opera che essi ritengano. Fortunatamente mi consolo leggendo gli interventi di alcuni (la minoranza a quanto pare), sull'articolo Modifica alla legge sul diritto d'autore: limitante o troppo permissiva?, che hanno capito l'inghippo, e replicano ai loro concittadini:

Commento # 3 di: tommy781 pubblicato il 01 Febbraio 2008, 11:09

non esageriamo, sappiamo tutti a che opere ci si riferisce con queste leggi: film e musica che vengono rubati e distribuiti in rete. non nascondiamoci dietro al diritto di informazione, di cultura libera ecc...


Commento # 9 di: Giorgio Cara pubblicato il 01 Febbraio 2008, 11:29

"L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento"

Magari quando lo hanno scritto intendevano libertà di praticarle, tipo che non si può bruciare chi dice che la terra è tonda e non si devono censurare cose sconce che la maggior parte delle persone definiscono arte, non alla libertà di sottrarle al detentore dei diritti.

Saturday, April 05, 2008

MD5 Fellow

A causa degli impegni degli ultimi tempi, ho trascurato un po' il blog, e mi stavo dimenticando di segnalare il progetto MD5 Fellow.



Si tratta di un personaggio modellato in 3D, creato appositamente come test per MD5 Reader 2.

MD5 Fellow al momento è alla sua prima release (v 0.1). Il modello in formato *.blend (ovvero il formato interno di Blender 3D) è completo di scheletro (Armature) che permette di animarlo abbastanza agevolmente.

MD5 Fellow ancora non possiede delle texture e/o materiali, ma è già stato previsto di aggiungerle in futuro.
Quanto allo scheletro e ai pesi (Weights) sui vertici è già utilizzabile ma da affinare.

MD5 Fellow è rilasciato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo 2.5 Italia License, il che significa che potete usarlo e modificarlo per qualsiasi progetto non commerciale a patto che indicate l'autore, cioè il sottoscritto. Per le modalità con cui indicare l'autore potete fare riferimento alle guide messe a disposizione sul sito italiano di Creative Commons. Se volete, invece, usare MD5 Fellow per uso commerciale dovete contattarmi allo scopo di contrattare i termini di licenza.

In particolare, tengo molto a MD5 Fellow perché è il frutto di una lunga ricerca, allo scopo di ottenere la migliore mesh possibile. Necessita ancora di essere affinato ma ritengo che sia un risultato soddisfacente. In passato avevo già iniziato a studiare l'argomento (Notes on 3D human modeling), ma poi interruppi la ricerca per un certo periodo.
MD5 Fellow conclude questo percorso è pone definitivamente le basi del mio approcio alla modellazione di personaggi.